La stagione 2018 di Formula è cominciata la scorsa settimana in Australia, ma è stato abbastanza per notare che l’Halo può essere utilizzato come un grande cartellone pubblicitario. 

L’Halo, la nuova struttura che si erge sulle teste di piloti, ha debuttato in Australia in occasione dello scorso GP vinto da Sebastian Vettel. L’avete notato anche voi? Già, è solo un cartellone pubblicitario esteticamente orribile.

Ok, il video del crash test è impressionante, ma questo sistema di protezione funziona solo in caso di enormi oggetti che volano verso i piloti: Niky Lauda ha correttamente affermato che “l’Halo distrugge il DNA di una vettura di F.1. La FIA ha reso la F.1 più sicura che mai. Anche il pericolo delle ruote che volano in seguito ad un incidente è stato quasi completamente eliminato dal momento che sono attaccate con i cavi di ritenzione. Il rischio per i piloti oggigiorno è minimo”. Ad esempio, se una situazione analoga a quella accaduta a Felipe Massa nel 2009 dovesse verificarsi di nuovo, il pilota verrebbe ferito lo stesso nonostante l’Halo. Questo è il punto: è davvero utile come affermano?

Il tre-volte campione del mondo continua: “stiamo cercando di fare macchine veloci per avvicinarci agli spettatori e per attrarre nuovi fan, ma questo lavoro è mandato in fumo da questi eccessi”.

Fonti attendibili affermano che 9 team su 10 hanno votato contro l’Halo, ma la FIA ha deciso di utilizzarlo lo stesso.

Brandizziamolo!

Il direttore tecnico della Force India Andrew Green ha detto che l’Halo ha creato dei costi extra considerevoli per la Formula 1 dal momento che ha reso inutilizzabili i telai 2017. Il lavoro extra dovuto al nuovo sistema di sicurezza voluto dalla FIA ha comportato la progettazione di un nuovo telaio risultando in “centinaia di migliaia se non milioni di dollari spesi per mettere l’Halo sulle macchine”.

Quindi per rientrare delle cifre spese per sviluppare il nuovo telaio che ospita l’Halo, cosa si può fare? BRANDIZZARLO!

L’Halo, infatti, è una nuova area per gli sponsor e i team hanno subito capito l’antifona. Basti pensare all’esposizione mediatica che esso offre: prendiamo per esempio Wheichai che è in bella mostra sull’Halo della Rossa di Maranello. Se uno spot di 30 secondi costa circa 0.15 € per spettatore, quanto dovrebbero spendere per ottenere la stessa esposizione mediatica?

L’infradito-mania!

L’Halo sembra un’infradito, e i produttori di infradito non hanno perso tempo per sfruttare questa somiglianza! Prima dell’ #AusGP McLaren ha annunciato una nuova partnership con Gandys, un brand inglese di lifestyle. Gandys ha prodotto una nuova linea di infradito ispirate al team, rinominate “Halo edition” dal team, i cui proventi andranno in beneficienza alla fondazione Orphans For Orphans. Il capo del marketing della McLaren John Allert ha detto che il posizionamento del logo sull’Halo è “non solo perfetto in termini di branding, ma è anche una grande opportunità per sottolineare la volontà di Gandy nel voler contribuire a creare un ambiente più sicuro e protettivo per tutti coloro che sono a rischio”.

Una settimana dopo la Force India ha siglato un accordo stagionale con il “colosso” delle infradito Havaianas per sponsorizzare il suo Halo. Otmar Szafnauer, direttore operativo della Force India ha commentato: “Siamo felici di portare il brand Havaianas in Formula 1. Se non sull’Halo, dove avremmo potuto mettere il famoso logo delle Havaianas? Siamo sempre stati un team che si è avventurato in mosse di marketing non convenzionali, come quando nel 2017 introducemmo la livrea rosa. Speriamo che questa partnership arrivi a tutti i fan della Formula 1”. 

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