Phillip Island, gara 2: Alvaro Bautista non lascia scampo per i suoi avversari e porta a casa un tris di vittorie lasciandosi dietro Johnny Rea e Leon Haslam. Ai piedi del podio Mark Van De Mark, seguito da Sam Lowes.
testo Valentina Gennari, foto Luca Gorini.
In Australia si registra una gara fotocopia a quella di ieri con Alvaro Bautista (Aruba.it Racing Ducati – Panigale V4 R) che rimane in testa per tutti i 22 giri, dopo essere scattato dalla prima casella. Johnny Rea (Kawasaki Racing Team – Ninja ZX-10 RR), campione in carica, non può far altro che battagliare per la piazza d’onore. In questo primo week-end di gara sembra sia impossibile avere la meglio sullo spagnolo che chiude con più di 17’’ di vantaggio, entrando nella storia come secondo pilota dopo John Kocinski ad aver vinto entrambe le gare della Superbike nell’anno dell’esordio. I più scettici ritengono che questo brillante inizio di stagione sia solamente un caso fortuito dettato dall’affinità di Bautista con questa pista, su cui ha ben figurato lo scorso anno in sella alla Ducati ufficiale in MotoGP.
Il distacco così profondo dal 4 volte campione in carica e il suo modo pulito di guidare fanno pensare invece che abbia tutte le carte in regola per giocarsi questo mondiale e dare del filo da torcere al nordirlandese, che porta a casa un secondo posto sudato. Dopo una prima parte di gara a studiare il suo compagno di squadra Leon Haslam (Kawasaki Racing Team – Ninja ZX-10 RR), al 9° giro il campione del mondo in carica ha la meglio sul suo teammate. Haslam non ci sta e si ributta dentro, ma non è abbastanza per fermare il campione, che taglia il traguardo davanti a lui. I due hanno dato spettacolo con un corpo a corpo emozionante, ma sempre nei limiti della correttezza.
A ravvivare questa gara 2 ci hanno pensato i dei due piloti della casa di Iwata Mark Van De Mark (Pata Yamaha WorldSBK – Yamaha YZF R1)e Marco Melandri (GRT Yamaha WorldSKB – Yamaha YZF R1): l’italiano ha avuto una prima parte di gara nettamente più positiva rispetto a quella di gara 1, cercando sempre di stare tra i primi e di non perdere terreno. Nonostante ciò ha dovuto fare i conti con il giovane olandese Van De Mark, che negli ultimi giri si è francobollato al suo posteriore con l’intento di rivendicare il titolo di “capo squadra” soffiandogli la quarta posizione. Grande bagarre per loro, che pur avendoci regalato un grande spettacolo, ha fatto aumentare il gap dalle due Kawasaki davanti, eliminando così la possibilità di combattere per la terza posizione.
Melandri, ormai quasi certo di concludere con il quinto posto, viene poi superato nell’ultimo giro da Alex Lowes (Pata Yamaha WorldSBK – Yamaha YZF R1), uno dei protagonisti dei test pre stagionali.
Una brutta partenza compromette la gara di due nomi importanti del campionato, Tom Sykes (BMW Motorrad WorldSBK – S1000 RR) e Chaz Davies(Aruba.it Racing Ducati – Panigale V4 R) che terminano rispettivamente al 13° e 7° posto. Leon Camier (Moriwaki Althea Honda – CBR 1000 RR) artefice di un doppio sorpasso riesce a chiudere in top 10, preceduto da Eugene Laverty (Team Goeleven – Panigale V4 R).
Week-end difficile per Alessandro Delbianco (Althea Mie Racing – CBR 1000RR): il riminese prende il via dalla ventesima casella, ma a pochi secondi dallo spegnimento del semaforo si è ritrovato nel ghiaione, portandosi sulle spalle il peso di una terza caduta di giornata.